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A spasso con la cometa

Rosetta”: questo il nome scelto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per una delle sue più affascinanti missioni, che si spera possa svelare molti segreti riguardo agli albori del nostro Sistema Solare, nato ormai quasi 5 miliardi di anni fa. Questo permetterebbe infatti di chiarire la sua successiva evoluzione ed utilizzarlo come modello per lo studio di altri sistemi extrasolari. Ma come possono riuscire gli scienziati a scandagliare quel lontano passato? La Terra ha subito ormai troppe trasformazioni per poter essere presa come modello, e lo stesso vale, in maniera minore, per gli altri pianeti.
La soluzione arriva dalle comete, frammenti praticamente inalterati di quel Sistema Solare primordiale, insieme con meteoriti e asteroidi. E proprio una cometa è stata scelta come meta di quest’impresa: la cometa 67P/Churyumov-Garasimenko, dal nome degli astronomi sovietici che la scoprirono nel 1969.
Il nome della missione è esplicativo: come la famosa stele questa missione cerca di fare luce sul passato tramite qualcosa che possiamo studiare direttamente. L’”archeologo spaziale” che svolgerà gli studi sarà la sonda spaziale Rosetta, che lo scorso 6 agosto è finalmente giunta a destinazione. Ha quindi iniziato a seguire una serie di particolari traiettorie studiate appositamente in modo da portarsi ad appena 30 km di distanza dalla superficie del corpo celeste, potendone così sfruttare la debole forza di gravità per entravi in orbita. Il momento culminante giungerà a novembre, quando il piccolo lander Philae, un robot provvisto di numerosi strumenti scientifici per eseguire svariati tipi di analisi, si poserà direttamente su quel grande masso orbitante, così da poterne studiare la composizione. La ricerca di un sito adatto per l’atterraggio è tuttora in corso. Purtroppo Philae avrà poco tempo per eseguire gli studi, dato che l’ormai vicino passaggio affianco al Sole porterà probabilmente ad una dissoluzione di parte della corpo roccioso, compreso il piccolo lander. La sonda madre si spera però possa accompagnare la cometa nel suo lungo viaggio attorno al Sole ancora per almeno un anno.

Per ora la parte più affascinante della missione non sono tanto le ancora scarse e poco rilevanti scoperte, quanto l’incredibile viaggio di Rosetta, iniziato ben 10 anni fa! Questo è stato infatti il tempo necessario per permettere alla sonda di seguire le giuste traiettorie, attraverso varie “fionde gravitazionali” fornite da Terra e Marte, per giungere al momento giusto nel posto giusto con la giusta velocità ed incontrare così la sua cometa. Sembra incredibile come, grazie alla matematica ed alla fisica, sia stato possibile prevedere tutto con così grande precisione ed anticipo!

 

Il 12 novembre 2014 Philae si è finalmente posato sulla cometa! Qui gli aggiornamenti sulla missione : http://scienceinpublic.altervista.org/?p=2159 e http://scienceinpublic.altervista.org/?p=2365

Dennis Verra

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