Sulla scena del crimine arriva la polizia giudiziaria (spesso preceduta da volontari del 118 o dai vigili) che si occupa della vittima, blocca se è ancora lì il responsabile, cerca testimoni, isola con il nastro la scena del crimine. A quel punto arrivano la squadra investigativa e la scientifica.
COME INDAGA LA SCIENTIFICA?
Nel loro lavoro gli investigatori e gli scienziati forensi cercano tracce, prove e lo scopo condiviso è l’identificazione di persone e oggetti collegati al reato. “Proteggi e preserva” è il loro motto.
Tra le discipline forensi che partecipano all’investigazione ci sono:
ARCHEOLOGIA, per il recupero dei testimoni e l’interpretazione delle loro associazioni spaziali
ANTROPOLOGIA, attraverso l’anatomia per questioni medico-legali
ENTOMOLOGIA, lo studio degli insetti sul cadavere
ODONTOLOGIA, disciplina che studia i denti e la cura delle loro malattie ed è utile, in campo legale, per l’identificazione delle vittime ma anche dei colpevoli
PATOLOGIA, che investiga le cause delle lesioni, i tempi, i mezzi e il modo in cui la vittima è deceduta.
PSICOLOGIA E PSICHIATRIA: analizzano le testimonianze e le cause psichiche del comportamento criminale e i disturbi che incidono sulla responsabilità .
TOSSICOLOGIA: individua la presenza di veleni e droghe
ATTRAVERSO QUALI TECNICHE LA SCIENTIFICA INVESTIGA LE CAUSE DELLA MORTE?
Dopo aver documentato la scena con foto e video, i tecnici raccolgono eventuali tracce (impronte, sangue, fibre etc…)
TEMPO DELLA MORTE:
In assenza di altri dati, per esempio le testimonianze, sancire l’ora del decesso può risultare complicato. Per determinarla si può ricorrere alla temperatura corporea della vittima.
METODO QUANTITATIVO
TEMPERATURA CORPOREA ( gradi Celsius) |
ORE TRASCORSE DOPO LA MORTE |
37 |
1 |
35,5 |
2 |
34 |
3 |
32,5 |
4 |
31 |
5 |
29,5 |
6 |
28 |
7 |
26,5 |
8 |
METODO QUALITATIVO
STATO DEL CORPO |
ORA DEL DECESSO |
Caldo e non rigido |
Minore di tre ore |
Caldo e rigido |
Dalle tre alle otto ore |
Freddo e non rigido |
Dalle otto alle trentasei ore |
Freddo e rigido |
Maggiore di trentasei ore |
INSETTI:
Lo studio degli insetti può aiutare a stabilire l’ora del decesso, perché la colonizzazione del corpo avviene in una successione ben precisa (i tempi tuttavia possono variare in base allo scenario esterno, interno e a seconda dei fattori climatici). Inizialmente arrivano gli acari che si nutrono del corpo in decomposizione, poi le mosche che depongono le loro uova negli orifizi, gli scarabei e infine le tarme che si nutrono di peli e capelli.
SANGUE.
L’interpretazione delle macchie ematiche aiuta a determinare alcuni fattori: traiettoria del sangue, punto di origine, tipo di lesione. Macchie piccole indicano che il sangue proviene da fonte vicina; viceversa distanze di alcuni metri provocano macchie più grandi. La forma rotonda indica un angolo d’impatto di 90 gradi; invece la forma più sfasata indica un’inclinazione minore.
D.N.A:
Non così utile nel caso di due gemelli omozigoti. Le impronte digitali d’altra parte sono differenti anche per loro (ma non per i cloni).
FIBRE, TERRENI, SABBIE:
La loro analisi può essere determinante nel collegare un sospettato alla scena del crimine. Non si può parlare di corrispondenza certa, ma di contabilità.
OSSA:
Le lesioni traumatiche lasciano traccia, la frattura del collo può indicare strangolamento, i veleni e le droghe possono conservarsi a lungo nei resti.
IDENTIFICAZIONE DEL COLPEVOLE:
Si può risalire all’identità dell’assassino attraverso tracce di natura biologica (capelli e peli, saliva cellule epiteliali, sangue e sperma e varie secrezioni, escrementi e urina), tracce morfologiche (tracce specifiche lasciate ad esempio dalle orecchie, dalle labbra, quelle papillari, tracce di morso o di piedi) ma anche altri tipi di tracce come il timbro vocale, l’iride, la calligrafia, la forma del viso, la forma della mano e la firma.