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Il successo scientifico del 2014

E’ stata una protagonista del 2014, all’apice delle ricerche su Google e premiata da “Science” come la più importante impresa scientifica dell’anno appena trascorso. Il suo pilota, l’italiano Andrea Accomazzo, guida la top ten dei migliori scienziati 2014 stilata da “Nature”. Stiamo parlando della ormai nota Missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), partita 10 anni fa per raggiungere la cometa 67P/Churyumov-Garasimenko sulla quale il 12 novembre scorso ha fatto atterrare il lander Philae, primo manufatto umano della storia a toccare una cometa, per studiarne la composizione e così anche il sistema solare primordiale. Protagonista del web di novembre, ne avevamo parlato anche noi in questo articolo: http://scienceinpublic.altervista.org/?p=2127
Le grandi aspettative non sono state deluse, nonostante un atterraggio non proprio perfetto (il lander ha fatto un balzo non previsto di varie centinaia di metri, a causa degli arpioni che non sono riusciti ad ancorarlo subito alla superficie) che ha fatto temere il peggio per le sorti di Philae. Già condannato a poche ore di autonomia per via delle ridotte dimensioni della batteria, il lander si è pure ritrovato in un sito dal quale è riuscito a sfruttare solo parzialmente la luce solare che doveva mantenerlo in vita attraverso i pannelli fotovolaici di cui è dotato. Questo ha limitato ancor di più la finestra di tempo in cui è rimasto operativo: complessivamente poco più di 2 giorni.
Gli scienziati non si sono però persi d’animo, riuscendo a svolgere comunque la serie di esperimenti prevista. Molti dei dati devono ancora essere elaborati e analizzati, ma i risultati non mancano: in particolare è stata rivelata la presenza di molecole organiche e si sono fatte varie analisi chimiche sul ghiaccio della cometa. La prima scoperta valorizza la teoria di un’origine extraterrestre della vita, che nelle sue forme più primordiali potrebbe essere arrivata sul nostro pianeta da lontani corpi celesti o nebulose proprio per mezzo di comete e asteroidi. La seconda invece confuta un’altra teoria, che vede l’acqua che beviamo arrivare da questi sassi vaganti nel cosmo. Si era infatti ipotizzato che buona parte dell’enorme quantità di acqua che copre oltre il 70% della superficie del nostro pianeta potesse essere arrivata con le comete, che come si sa sono ricche di ghiaccio d’acqua (il quale, sublimando in vapore, è proprio il principale responsabile delle famose code di questi corpi celesti). Le analisi compiute da Philae invece rivelano una composizione chimico-fisica del ghiaccio della cometa diversa da quella dell’acqua terrestre, minando alla base questa teoria.
Per altri risultati dovremo aspettare ancora un po’, in attesa di un possibile risveglio del lander, spentosi poco dopo la mezzanotte del 15 novembre. Ora si spera infatti che al più tardi nell’agosto 2015, avvicinandosi la cometa al perielio della sua orbita attorno al Sole (ovvero il momento in cui sarà più vicina alla nostra stella), Philae possa di nuovo godere della luce solare per risvegliarsi dal suo letargo e regalarci ancora qualche ora di attività sulla cometa, che sarà però comunque accompagnata ancora per vari mesi dalla sonda madre Rosetta, che le continua ad orbitare attorno.
Il risultato più apprezzabile per il momento è però ancora una volta l’attenzione mediatica e il riconoscimento globale che la missione ha ricevuto, facendo finalmente interessare moltissime persone di tutto il mondo alla scienza, motore del progresso e della conoscenza umana.

Il 13 giugno 2015 Philae si è risvegliato! Qui gli aggiornamenti sulla missione: http://scienceinpublic.altervista.org/?p=2365

Dennis Verra

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