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Doping: i numeri in infografica

Il termine doping indica l’assunzione di una sostanza illecita da parte di una atleta affinché possa migliorare la sua efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva, svolta sia in preparazione ad una competizione o durante la gara stessa. Le sostanze dopanti sono utilizzate anche da coloro che praticano sport a livello amatoriale e non solo agonistico.

Il doping oltre a infrangere l’etica sportiva, rendendo vani gli sforzi costanti di chi rispetta le regole, provoca danni alla psiche e al fisico dell’atleta, il quale nei casi peggiori porta alla morte.

Le principali sostanze assunte sono: stimolanti, ormoni della crescita e insulina. 
Gli stimolanti migliorano le prestazioni fisiche e incrementano la competitività dello sportivo non facendogli sentire la fatica, così da poter superare i normali limiti fisiologici dell’individuo, causando però infarti, insonnia, inquietudine e assuefazione.

L’ormone della crescita è assunto per aumentare rapidamente la massa muscolare; comporta però: reazioni locali in sede di iniezione, mialgie, astenia, cefalea, diabete mellito e cardiopatia ipertrofica.

L’insulina viene invece utilizzata come sostanza anabolizzante. Gli effetti collaterali sono: difetto nel funzionamento del muscolo cardiaco, tossicità epatica, danni neuronali irreversibili e coma. 
La maggior parte delle controindicazioni si manifestano solo a lungo termine, dopo mesi o anni. Generalmente le sostanze ingerite provocano danni alla psiche che si manifestano in atti di violenza domestica e in raptus criminali.

I primi casi di doping si sono verificati nei paesi dell’Europa dell’est tra gli anni Cinquanta e Ottanta. In quegli anni la maggior parte degli effetti collaterali erano sconosciuti e perciò non si pensava alle conseguenze negative provocate dalla loro assunzione, ignoranza che portò al loro uso eccessivo che procurò gravi danni alla salute degli atleti. L’esempio più clamoroso è quello della pesista Heidi Krieger, la quale è stata costretta a cambiare sesso a causa delle mutazioni fisiche procuratele dagli ormoni maschili che assumeva.

La lotta contro il doping ebbe inizio nel 1960 con la morte del ciclista danese Kund Enemark Jensen e dal 1967 vennero effettuati i primi controlli anti-doping sugli atleti. Nel 1989, successivamente al caso del corridore Ben Johnson, fu creata la WADA (World Anti-Doping Agency) dalle autorità politiche mondiali. Uno dei più recenti e noti casi di doping è quello del ciclista Lance Armstrong che vinse sette Tour de France consecutivi, prima di essere squalificato.

Nell’infografica qui sotto alcuni dei numeri del doping globale.

doping

Amalia Anghel Fatima Kanoune
,
Karin Püchler
, Sarah Sanvido
, Usama Khaliq
3D

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Doping

Doping nello Sport : cos’è, cosa fa [INFOGRAFICA]


http://www.gingergeneration.it/n/le-sostanze-dopanti-ed-i-loro-effetti-sull%E2%80%99organismo-100-n.htm

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