Il Risorgimento – I pesonaggi
Mazzini
Nasce a Genova il 22 giugno 1805. A causa della sua partecipazione nella Carboneria verrà esiliato nel 1831.
A Marsiglia fondò la Giovine Italia che aveva carattere pubblico al contrario della Carboneria che aveva come fine l’unità della penisola. Il culmine del suo movimento si raggiunse nel febbraio 1834 con il tentativo di invadere il regno di Sardegna.
A causa dell’insuccesso fondò in Svizzera la Giovine Europa, un movimento in cui si raggruppavano i partitoti dei vari paesi.
Nel 1835 scrisse l’opera “Fede e Avvenire” in cui si affermava l’impossibilità di fondare la politica democratica sul concetto di diritto e la necessità di affiancare il concetto del dovere. Nel corso della sua vita egli fu sempre molto polemico nei confronti della Chiesa.
Nel 1839 ricostituì la Giovine Italia ma si concluse con insuccesso ogni tentativo di insurrezione in Italia.
Dopo l’insurrezione contro Pio IX nel 1846, nel 1848 gli avvenimenti rivoluzionari gli permisero di avere spazio d’azione e di diventare quindi la figura centrale del triumvirato della Repubblica Romana.
Nel 1853 fondò il Partito d’Azione che portò ad un’aumento delle critiche nei suoi confronti portandolo ad una situazione di isolamento in quanto i suoi collaboratori seguiranno Cavour e la Monarchia Sabauda. Nonostante ciò egli ebbe un influenza indiretta ma significativa nella nascita dello stato italiano.
Nel 1859 dopo la pace di Villafranca egli trasformò la guerra in un insurrezione popolare, tuttavia Garibaldi non segue le sue sollecitazioni a guidare la spedizione dei Mille e si ritira in esilio. I suoi seguaci nel frattempo organizzano le prime associazioni operaie.
Morì nel 1872 dopo essere divenuto l’unico uomo capace di un azione continua nel corso del risorgimento.
Garibaldi
Nasce a Nizza il 4 luglio 1807 da una famiglia di mercanti della medio-bassa borghesia. Entra presto nella marina e serve anche nella marina militare.
Nel 1834 viene condannato a morte per aver partecipato ad una insurrezione a Genova, per questo motivo l’anno dopo si imbarca per Rio de Janeiro dove rimase fino al 1848, li prese parte alla massoneria e alla lotte di indipendenza dei vari paesi sudamericani.
Nel 1848 torna in Italia e partecipa alla prima guerra di indipendenza, portata avanti da Carlo Alberto e sostenne la Repubblica Romana nel suo tentativo di difesa. Nel momento della caduta della repubblica questo scappa a Venezia , accompagnato dalla moglie che pero morì nella fuga prima di arrivare alla città.
Torna nel 1854 in Italia e si insediò a Caprera. Nel 1859 scoppia la seconda guerra di indipendenza alla quale prende parte capitanando alcune battaglie.
Nel 1860 inizia l’impresa che lo rendete conosciuto in tutto il mondo: parte da Genova con
“I Mille” al suo seguito alla volta del Regno delle due Sicilie. Sbarca a Marsala 11 maggio e si proclama dittatore 3 giorni dopo. Riesce nell’impresa di conquistare la Sicilia e il resto del regno che poi cede a Vittorio Emanuele II. Si ritira poi sull’isola di Caprera.
Nel 1862 tenta di liberare Roma senza poi riuscirci. I Francesi infatti si erano posti a difesa dello Stato Pontificio.
Garibaldi prese poi parte alla Terza guerra di indipendenza nel 1866 durante la quale respinse gli austriaci. L’ultima campagna militare alla quale prese parte fu quella di Francia contro le truppe tedesche.
Nel 1874 diventa deputato del Regno e 5 anni dopo diventa fondatore della Lega della Democrazia. Nel 1882 muore nella sua residenza a Caprera.
Pio IX
Dopo la morte di Gregorio XVI, uno dei papi più conservatori della storia, nel 1846 divenne papa il cardinale Mastai Ferretti con il nome di Pio XVI.
Egli fu sia capo cattolico che sovrano dello Stato Pontificio e fu l’ultimo ad avere questo duplice ruolo. Giovanni Mastai nacque a Senigallia il 13 maggio 1792. A 11 anni fu inviato a studiare a Volterra ma alcuni seri problemi di salute gli impedirono di perseguire la carriera militare. Negli anni a seguire dopo una crisi spirituale conobbe una forte vocazione religiosa che lo spinse a farsi prete nel 1816.
Si impegnò nell’attività missionaria di aiuto ai poveri e di educazione dei giovani meno abbienti, prima in Cile e poi a Roma. Le sue doti morali, le sue abilità oratorie e le sue abilità di amministratore gli valsero la nomina di vescovo di Spoleto dove si distinse nel sedare una rivolta senza utilizzare la forza e nel portare aiuto ad alcuni paesi vicini a seguito di un terremoto.
Divenne poi vescovo di Imola dove fece la conoscenza di molti intellettuali liberali. Qui maturò le sue convinzioni secondo le quali bisognava operare per migliorare le condizioni del popolo assicurando la concordia sociale. Non riteneva però corretto l’eliminazione del potere temporale unica assicurazione dell’autonomia della Chiesa.
La sua elezione suscitò molto entusiasmo poiché concesse l’amnistia e intraprese una serie di azioni per migliorare lo Stato. Fece costruire una ferrovia, costituì la Guardia Civica e istituì una serie di organi laici che limitavano il potere assoluto del papa. Nel 1847 concluse l’accordo per eliminare le dogane tra i vari stati.
Nel 1848 concesse la Costituzione a seguito delle varie rivolte ed appoggiò la prima Guerra di indipendenza acconsentendo ai volontari di partire a causa della pressione Austriaca ritirò il suo appoggio.
Roma insorse contro il papa che fuggì a Gaeta mentre a Roma venne istituito un triumvirato guidato da Mazzini, Armellini e Saffi. Pio IX grazie all’aiuto di varie potenze straniere riuscì a tornare a Roma.
Negli anni successivi la politica divenne più conservatrice ma continuò il suo lavoro di rinnovamento della Chiesa sia da un punto di vista economico che religioso.
Promulgò due dogmi, quelli dell’infallibilità del papa e dell’Immacolata concezione. Indisse inoltre il primo concilio Vaticano, un assemblea di laici e religiosi che dovevano affrontare i problemi della fede.
Nel 1860 a causa della spedizione dei Mille e della discesa del Re Vittorio Emanuele e Cavour verso Roma invadendo lo Stato Pontificio il Papa perse quasi tutto il suo regno rimanendo soltanto con Lazio e Roma. Umbria e Marche vennero unite al Regno d’Italia.Il Papa scomunicò allora Vittorio Emanuele e si affidò alla protezione dei Francesi, questi però dopo la sconfitta da parte dei prussiani lasciarono Roma al suo destino.
Approfittando della situazione Cadorna entrò a Roma nel 1871 attraverso la Breccia di Porta Pia e il papa si rifugiò nel Vaticano dichiarandosi prigioniero e rifiutando qualunque rapporto con il Re.
Pochi mesi dopo la morte del re Vittorio Emanuele anche Pio IX si spense era il 7 febbraio 1878.
Cavour
Cavour nasce a Torino i 10 agosto 1810. La sua famiglia è ugonotta e di alta estrazione sociale. A 14 anni è paggio presso la corte di Carlo Alberto.
Nel 1826 diventa luogotenente del Genio ma 5 anni dopo lascia il servizio.
Compie un periodo di viaggi in Europa che gli permettono di familiarizzare con la vita politica dell’Europa moderna. Entra quindi in contatto con diversi circoli politici.
La sua vita politica comincia a 37 anni nel gruppo moderato capitanato da Cesare Balbo. Negli stessi anni diventa anche direttore del giornale “Il Risorgimento”.
Nel 1848 promulga la richiesta di Costituzione re Carlo Alberto.
La sua opposizione a Gioberti e alla sua politica democratica è dovuta al timore di una possibile deriva rivoluzionaria. Di fatti è anche a favore del ripristino degli stati pontifici successivo alla caduta della Repubblica Romana.
Cavour divenne capo della maggioranza moderata: avendo una visione liberalista. Stringe poi un’accordo con la parte democratica guidata da Rattazzi, ciò gli permetterà di raggiungere la maggioranza nei successivi governi.
Oltre alle cariche pubbliche Cavour è vocato all’indipendenza italiana, già nel 1859 sperò in un’unione degli stati come confederazione. Per quest motivo fa partecipare lo Stato Sabaudo alla spedizione di Crimea, fonda la Società nazionale e partecipa negli accordi di Plombieres. Si dimette dai suoi incarichi pubblici, poiché entra in conflitto con Vittorio Emanuele che vede di cattivo occhio il suo movimento nazionale. Torna poi al governo nel 1860 su richiesta popolare.
Quando a maggio del 1860 parte la spedizione dei Mille Cavour si unisce a Mazzini poiché vuole impedire le imprese di Garibaldi. Ordina quindi all’esercito piemontese di occupare le Marche e l’Umbria.
Nel 1871 diventa Presidente del consiglio del Regno d’Italia, si mostra favorevole alla rivendicazione di Roma ma mai a discapito della libertà del pontefice. Muore di malaria pochi mesi dopo.
Vittorio Emanuele II
Figlio di Carlo Alberto di Savoia Carignano e Maria Teresa Asburgo Lorena di Toscana. Divenuto Duca di Savoia nel 1831, e ammesso per la prima volta nei Consigli della corona nell’agosto del 1847, propose di porre le armi piemontesi a disposizione di Pio IX, alle prese in quel momento con l’occupazione austriaca di Ferrara.
All’inizio del 1849 il 23 marzo, divenne re di Sardegna in seguito all’abdicazione di Carlo Alberto.
L’occupazione austriaca di Alessandria lo indusse però a troncare le trattative di pace e nominare capo del governo Massimo d’Azeglio. Sgomberata nel giugno la città e assicuratosi la riduzione delle indennità di guerra, nell’agosto ratificò il trattato di Milano. Ma la maggioranza parlamentare era rimasta di orientamento democratico: per questo sciolse nuovamente la Camera nella speranza di trovare candidati a favore della pace.
Nell’aprile seguente sanzionò con difficoltà le leggi Siccardi, che miravano a diminuire l’influenza della chiesa nei confronti dello Stato, avversate con forza dalla regina madre Maria Teresa. Acconsentì alla designazione di Cavour alla carica di presidente del Consiglio ad opera della maggioranza della Camera e accettò l’elezione di Rattazzi a presidente della Camera, ottenendo l’affossamento del disegno di legge sul matrimonio civile. Convintosi, nel maggio del 1855, a firmare il provvedimento che aboliva le congregazioni religiose fu colpito da scomunica nel luglio seguente.
In occasione della guerra di Crimea compì viaggi diplomatici, e divenne simbolo dell’unità nazionale. Nel gennaio del 1859, superata la tensione con Napoleone III ,e firmò l’alleanza antiaustriaca con la Francia voluta da Cavour.
Durante la Seconda guerra di indipendenza dimostra il suo valore e fece la conoscenza di Garibaldi al quale affidò alcune missioni. Nel luglio del 1859 acconsentì a firmare l’armistizio di Villafranca, ottenendo la Lombardia; solo nel marzo del 1860 Cavour sottoscrisse i decreti di annessione di Emilia e Toscana, anche se dovette accettare la cessione alla Francia di Nizza e della Savoia, come promesso dagli accordi di Plombières.
Era favorevole alla spedizione dei Mille, ma riteneva che l’occupazione garibaldina di Roma non dovesse avvenire. Nel settembre 1860 invase alla testa del suo esercito l’Umbria e le Marche, dirigendosi su Napoli. In seguito ai risultati dei plebisciti del 21 e 22 ottobre poté annettere Napoli e la Sicilia e negò la possibilità di continuare a governare il Mezzogiorno a Garibaldi.
Il 17 marzo del 1861 assunse il titolo di Re d’Italia, conservando, nonostante il parere contrario dei democratici, il suo nome originario, a dimostrazione di un forte attaccamento alla continuità storica della dinastia.
L’improvvisa morte di Cavour nel giugno 1861 porta Vittorio Emanuele II a scegliere Rattazzi come suo consigliere . L’anno dopo, fu costretto a far arrestare Garibaldi sull’Aspromonte, dopo aver provato a dissuaderlo dal tentare un’azione su Roma. Il desiderio di riprendere la lotta contro l’Austria lo avvicinò momentaneamente a Mazzini nel corso del 1864, ma i segreti contatti tra i due furono bruscamente interrotti perché improvvisamente svelati da un giornale di Torino.
Fu costretto a firmare la cosiddetta Convenzione di settembre, che avrebbe impedito la nascita di una Roma capitale del regno d’Italia e che provocò a Torino giornate di disordini.
Nel 1865 tenta di ottenere il Veneto pacificamente ma scoppia la Terza Guerra di Indipendenza. Dopo questa pesante sconfitta, firma la pace con l’Austria e accetta il Veneto dalla Francia.
Nel 1867 fermò Garibaldi a Mentana e ottenne Roma nel settembre 1870 dopo la guerra franco prussiana che portò a compimento l’unità nazionale.
Si spense a Roma, il 9 gennaio 1878, a causa di una pleuropolmonite.
Gabriel Rossi, Sara Gottardo, Bianca Abram, Federica Danieli
Bibliografia:
D. Mack Smith, Garibaldi.Una grande vita in breve, Milano, Mondadori, 1999 (I ed. 1956).
G. Martina, Pio IX, in Enciclopedia dei Papi, vol. III, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000, pp. 560-574.
F. Mazzonis, La Monarchia e il Risorgimento, Bologna, Il Mulino, 2003.
Sitografia:
http://www.150anni.it/webi/index.php?s=20
http://www.150anni.it/webi/index.php?s=20&wid=22
http://www.150anni.it/webi/index.php?s=20&wid=20
http://www.150anni.it/webi/index.php?s=20&wid=21