Il Risorgimento – Le immagini

  • BATTELLO
    Nel campo navale la Ferdinando I fu il primo piroscafo a solcare i mari del Mediterraneo. La Napoli capitale poteva vantare su cantieri navali tra i più importanti al mondo: il polo cantieristico di Castellammare di Stabia. Il 13 ottobre alle 22 1818 il Ferdinando I salpava alla volta di Genova dove ormeggiava la sera dell’indomani. Come era prevedibile, il suo arrivo suscitò un grande interesse negli ambienti armatoriali e commerciali e la nave venne visitata da personalità di spicco.
  • FERROVIA
    Nella seconda metà dell’800 la classe dirigente vide sempre più nella ferrovia lo strumento per rendere effettiva l’unificazione del Paese: solo nel decennio 1861-1870 furono realizzati circa 4.000 chilometri di strade ferrate. Fra le linee principali, assunsero grande importanza quelle lungo la costa: l’Adriatica da Ancona a Brindisi-Lecce e la Tirrenica per il tratto toscano e laziale. Sul piano della socialità, il treno divenne un luogo importante di comunicazione sociale e introdusse nuove mode e nuovi costumi: la maggiore comodità nel viaggiare fece nascere l’abitudine della lettura in treno, mentre anche l’abbigliamento si adeguò al nuovo mezzo: per le donne, ad esempio, erano consigliati abiti comodi dalle fogge semplici.
  • IL CAMPO ITALIANO DOPO LA BATTAGLIA DI MAGENTA
    Giovanni fattori; 1861; Firenze Palazzo Pitti, Galleria d’arte moderna Questo grande dipinto, è una delle espressioni più alte della pittura dell’Ottocento europeo, ricorda una delle battaglie decisive della seconda guerra di indipendenza da una prospettiva assolutamente originale. Fattori ha preferito un momento secondario in cui la storia è vista come dalle retrovie, celebrando l’impegno umanitario delle suore che soccorrono i feriti, giunte a Magenta durante la battaglia con le carrozze. Le condizioni di viaggio dell’Ottocento non erano per nulla agevoli e, talvolta, decisamente pericolose: strade polverose e insicure, fondi stradali dissestati che provocavano continui sobbalzi nelle carrozze, locande sudice e inospitali. Per non parlare della serie di formalità (permessi, autorizzazioni, visti consolari, pagamento di pedaggi) cui ogni viaggio era soggetto, anche in conseguenza dei tanti Stati in cui era divisa la penisola. Vari e diversi erano i mezzi di trasporto: chi non disponeva di carrozze proprie, poteva noleggiarle o servirsi delle vetture postali , previa prenotazione. Le stazioni di posta erano attrezzate per il cambio dei cavalli e per il ristoro dei viaggiatori e, a seconda della difficoltà del percorso.
  • VISITA ALLA BALIA
    Il pittore raffigura una donna che, accompagnata dagli anziani genitori, visita il figlio di pochi mesi presso la balia. La scena è tratta dalla vita quotidiana e il suo realismo è accentuato dall’abbigliamento dei personaggi e dai tanti dettagli che descrivono questo interno domestico, appena rischiarato dalla luce di una finestra e dal tenue fuoco del caminetto. Infatti le donne ottocentesche restano in maggioranza a casa, relegate tra le mura domestiche dall'affermazione prepotente dell'io maschile impegnato nella propria autorealizzazione. Dal novembre 2011 l’opera è visibile nell’allestimento delle Gallerie d’Italia a Milano.
  • LE GIOIE DELLA BUONA MAMMA
    Giuseppe Sciuti, 1877 Nel dipinto, il siciliano rappresentava in primo piano, quasi come naturale simbolo della patria una madre mentre allatta seguendo affettuosa con lo sguardo il figlioletto più grande che indica sulla carta geografica della penisola Roma dove ora il padre sta combattendo per la nazione. Questa atmosfera ricorda il tipico ambiente familiare dell’epoca. Con l'Ottocento la famiglia è infatti investita di una nuova funzione di stabilizzazione sociale. La famiglia borghese viene concepita sulla base di un modello disciplinante imperniato intorno all'autorità del padre. Il padre assicura nella sfera privata quell'ordine e quella sottomissione dei minori, siano essi la moglie o i figli, al maggiore che il governo persegue nella sfera pubblica. Essa diventa lo spazio di un incontro compromissorio tra tutela patrimoniale e affetti. La stabilizzazione della famiglia sulla base delle nuove coordinate della società borghese non appartiene al tempo della rivoluzione. Verrà dopo, quando la rivoluzione si sarà fatta Stato.

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