Il Risorgimento – L’editoria

  • GAZZETTA DEL POPOLO
    Durante la Restaurazione, la censura e il rigido controllo delle monarchie sulla stampa permisero solo la pubblicazione di fogli filogovernativi, che, quasi sempre, presero il nome di “Gazzetta” e che si limitavano alla raccolta della legislazione. Ad esempio, nel 1858, uscivano 117 periodici nel Regno di Sardegna e 68 nel Lombardo-Veneto. Il quotidiano più venduto era la torinese «La Gazzetta del Popolo» che si attestava sulle 10 mila copie, mentre gli altri periodici vendevano in media non più di 2 mila copie. Fu lanciata con un prezzo molto contenuto (5 centesimi la copia e 12 lire l'abbonamento annuale) per favorirne la diffusione presso la piccola borghesia istruita. Di orientamento liberale, monarchico e anticlericale, la Gazzetta appoggiò la politica di Cavour e il programma risorgimentale di unificazione italiana.
  • GIOVINE ITALIA
    Giuseppe Mazzini dopo i moti del 1831, fermamente convinto che la stampa periodica fosse «la sola potenza dei tempi moderni», dette vita ad una lunga tradizione di giornalismo politico ispirando una serie di fogli, come la «Giovine Italia», rivista omonima dell'associazione di cui uscirono 6 numeri nel 1832. In questi sei fascicoli si esposero, essenzialmente nei saggi del Mazzini, i concetti del nuovo pensiero repubblicano politico sociale.
  • CIVILTÀ CATTOLICA
    Tra le riviste di maggior diffusione spiccava, invece, la «Civiltà Cattolica», affidata dalla Santa Sede ai gesuiti e nata per essere una risposta alla crescente influenza del liberalismo: già nel 1850 toccava la notevolissima cifra di 7 mila abbonati. Su sua esplicita richiesta la rivista fu pubblicata in italiano, e non in latino, come avrebbero voluto i superiori gesuiti. L'idea che spinse Padre Curci (gesuita, teologo e convinto sostenitore della necessità del potere temporale alla Santa Sede) alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell'Italia risorgimentale.

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