IL CAMPO ITALIANO DOPO LA BATTAGLIA DI MAGENTA
Giovanni fattori; 1861; Firenze Palazzo Pitti, Galleria d’arte moderna
Questo grande dipinto, è una delle espressioni più alte della pittura dell’Ottocento europeo, ricorda una delle battaglie decisive della seconda guerra di indipendenza da una prospettiva assolutamente originale. Fattori ha preferito un momento secondario in cui la storia è vista come dalle retrovie, celebrando l’impegno umanitario delle suore che soccorrono i feriti, giunte a Magenta durante la battaglia con le carrozze. Le condizioni di viaggio dell’Ottocento non erano per nulla agevoli e, talvolta, decisamente pericolose: strade polverose e insicure, fondi stradali dissestati che provocavano continui sobbalzi nelle carrozze, locande sudice e inospitali.
Per non parlare della serie di formalità (permessi, autorizzazioni, visti consolari, pagamento di pedaggi) cui ogni viaggio era soggetto, anche in conseguenza dei tanti Stati in cui era divisa la penisola. Vari e diversi erano i mezzi di trasporto: chi non disponeva di carrozze proprie, poteva noleggiarle o servirsi delle vetture postali , previa prenotazione. Le stazioni di posta erano attrezzate per il cambio dei cavalli e per il ristoro dei viaggiatori e, a seconda della difficoltà del percorso.