GAZZETTA DEL POPOLO
Durante la Restaurazione, la censura e il rigido controllo delle monarchie sulla stampa permisero solo la pubblicazione di fogli filogovernativi, che, quasi sempre, presero il nome di “Gazzetta” e che si limitavano alla raccolta della legislazione.
Ad esempio, nel 1858, uscivano 117 periodici nel Regno di Sardegna e 68 nel Lombardo-Veneto. Il quotidiano più venduto era la torinese «La Gazzetta del Popolo» che si attestava sulle 10 mila copie, mentre gli altri periodici vendevano in media non più di 2 mila copie.
Fu lanciata con un prezzo molto contenuto (5 centesimi la copia e 12 lire l’abbonamento annuale) per favorirne la diffusione presso la piccola borghesia istruita.
Di orientamento liberale, monarchico e anticlericale, la Gazzetta appoggiò la politica di Cavour e il programma risorgimentale di unificazione italiana.